“Un guerriero della luce presta attenzione agli occhi di un bambino. Perché quegli occhi sanno vedere il mondo senza amarezza.”

Paulo Coelho

Paulo Coelho - “Un guerriero della luce presta...” 1

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“Come voi avete occhi per vedere la luce, e orecchie per sentire i suoni, così avete un cuore per percepire il tempo. E tutto il tempo che il cuore non percepisce è perduto, come i colori dell'arcobaleno per un cieco o il canto dell'usignolo per un sordo.”

Michael Ende
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“Quanti anni ha, Trentotto, Bene, allora andiamo ad esaminare questi occhi. Il cieco li spalancò, come per facilitare l’esame, ma il medico lo prese per un braccio e lo fece sedere dietro un apparecchio che con un po’ di immaginazione si sarebbe potuto vedere come un nuovo modello di confessionale, dove gli occhi avessero preso il posto delle parole, con il confessore che scruta discretamente nell’anima del peccatore”

José Saramago
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“Ti ride negli occhi la stranezza di un cielo che non è il tuo.”

Cesare Pavese
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“La somiglianza è come una dolce sensazione, basterebbe somigliarsi per credere che esistano la comprensione, i pensieri che si trasmettono senza parole, la fiducia reciproca. Si somigliavano soprattutto nei loro occhi limpidi, quegli occhi che purificarono lo sporco del mondo che li adombrava, come il filtro che purifica l'aria torbida e la rende potabile. Sembrava che l'acqua limpida fluisse dai loro occhi verso l'esterno. Il giorno in cui scorrerà sul mondo toglierà ogni contaminazione.”

Yukio Mishima
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“Forse non ci sono giorni della nostra adolescenza vissuti con altrettanta pienezza di quelli che abbiamo creduto di trascorrere senza averli vissuti, quelli passati in compagnia del libro prediletto. Tutto ciò che li riempiva agli occhi degli altri e che noi evitavamo come un ostacolo volgare a un piacere divino: il gioco che un amico veniva a proporci proprio nel punto più interessante, l’ape fastidiosa o il raggio di sole che ci costringevano ad alzare gli occhi dalla pagina o a cambiare posto, la merenda che ci avevano fatto portar dietro e che lasciavamo sul banco lì accanto senza toccarla, mentre il sole sopra di noi diminuiva di intensità nel cielo blu, la cena per la quale si era dovuti rientrare e durante la quale non abbiamo pensato ad altro che a quando saremmo tornati di sopra a finire il capitolo interrotto[...]”

Marcel Proust
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