“...Quello che ti chiedo / è che la corporea / passeggera assenza, / non sia per noi dimenticanza, / né fuga, né mancanza: / ma che sia per me / possessione totale / dell’anima lontana, / eterna presenza.”

Pedro Salinas

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“Avete mai provato per qualcuno una di quelle irresistibili simpatie che fanno sì che vedendo una persona per la prima volta, credete di conoscerlo da lungo tempo, e vi domandate dove è quando l'abbiate vista, cosicché, non potendo ricordarvi né il luogo né il tempo finite con il credere che sia stato in un mondo anteriore al nostri, e che questa simpatia sia un ricordo che si risvegli?”


“Cosa ci rende unici non è né la condizione di nascita... né lo stato sociale... né quello che comunemente si ritiene sia ilsapere. L'identità è data dal coraggio di essere quello che si è e dal rispetto profondo per la propria vita e dal giusto valore che le diamo. E allo stesso tempo l'identità è l'unica vera fonte di potere degli esseri umani. Solo se si ha un'identità si può cambiare il mondo, apprezzare la vita, capire cos'è.”


“non è dove sei o quello che fai a fare la differenza e che fuggire da quello che non ci va non è la soluzione. Si indica il centro del petto È qui dentro che si deve iniziare. Per diventare quello che vogliamo. Per andare d’accordo con noi stesse.”


“[la vendetta] è il solo farmaco che ci sia contro il dolore, tutto quello che si è trovato per non impazzire, è la droga con cui ci rendono capaci di combattere.”


“Non sto cercando di demoralizzarvi, cercate di capire. Voglio dire che penso veramente che l'amore sia la cosa più bella del mondo, dopo le pasticche per la tosse. Ma devo anche dire, per l'ennesima volta, che la vita non è giusta. È solo più decente della morte, tutto qui.”


“mi disse Zufar Khan prima del Sermone della Vestaglia: "non importa che tu sappia tacere o parlare all'occasione, quanto piuttosto ciò che dici stando in silenzio e ciò che non dici parlandone" alché dicevo "ma Venerabile, le mie orecchie sono troppo sorde per ascoltare ciò che dite tacendo e ciò che non dite parlando, dunque è come se voi non parlaste affatto!" e il Venerabile "giovanotto, solo lo stolto crede che l'ascolto sia una conseguenza del mio parlare, colui che sente invece non si preoccupa né di udire, né di parlare, né da dove la mia voce abbia origine”