“Rimane il fatto che, in ogni modo, capire bene la gente non è vivere. Vivere è capirla male, capirla male e male e poi male e, dopo un attento riesame, ancora male. Ecco come sappiamo di essere vivi: sbagliando. Forse la cosa migliore sarebbe dimenticare di aver ragione o torto sulla gente e godersi semplicemente la gita. Ma se ci riuscite... Beh, siete fortunati.”
“Magari arrivi che senti la tua solitudine farsi pesante ma è un gioco diverso ed essere soli fa molto più male in mezzo alla gente, allora sì che è doloroso e pungono le ossa e il respiro è davvero brutto, come vivere un trip scannato e troppo lungo.”
“Anche in questo siamo uguali. L'unica cosa che ci fa differenti è che tu, quando hai finito di parlare con loro, hai la possibilità di sentirti stanco.Puoi andare a casa e spegnere la tua mente e ogni sua malattia.Io no. Io di notte non posso dormire, perché il mio male non riposa mai.""E allora tu che cosa fai, di notte, per curare il tuo male?""Io uccido...”
“Senza mai guardare dove sta andando, la gente si muove attraverso qualcosa di predisposto, armata di bugie. Non vede l'ora di raggiungere luoghi dai quali è appena tornata, o si rammarica di aver fatto cose che non ha ancora fatto. Signori delle bugie e della spazzatura - di ogni sorta di merda e di spazzatura.[...]Lo prendiamo ancora in culo ogni mattina come tutti gli altri - ma in questi giorni la cosa finisce in un baleno.”
“L'istruzione, e la ricchezza, posson essere sorgente di bene e di male, a seconda delle intenzioni colle quali s'adoperano.”
“«Ma lo scempio... Lo scempio del Paese che tu mi hai mostrato dando la parola agli stracci di un sopravvissuto, quello scempio non avverrà se accetterò il tradimento consegnando la mia anima a quei miseri congiurati che non sapranno cosa farne, così della mia anima come del mio corpo perché troppo ingombranti?»«No, questo non è in mio potere prometterlo. Il male è necessario. La storia dell'umanità non esisterebbe se non esistesse il male.»«Sei tu il male?»«Evvia, professore, credi duqnue ancora a questa vecchia panzana da sacrestia?»«E chi è, dunque, il male?»«Non posso risponderti. Mi è già costato troppo farlo la prima volta. Ci ho rimesso letteralmente le penne, come si suol dire.»«Non ti credo. Non voglio crederti. Tu bestemmi. Io credo al bene. Io sono il bene. Io morirò, ma non per mia mano, perché io sono il bene.»”