“Válka, to je hlavně velký zmatek, na poli i v lidských hlavách: často člověk ani nechápe, kdo vlastně vítězí a kdo prohrává, o tom pak rozhodnou generálové a ti, co píšou dějepisné knihy.”
“Tutti scoprono, più o meno presto nella loro vita, che la felicità non è realizzabile, ma pochi si soffermano invece sulla considerazione opposta: che tale è anche una infelicità perfetta.”
“Když Tvůj přítel padne, nemáš se radovat, ale ani mu nemáš pomoct vstát.”
“Ali kamo idemo, ne znamo. Možda ćemo uspjeti preživjeti boleštine i umaknuti selekcijama, možda ćemo izdržati napor i glad koji nas rastaču: a onda? Ovdje, trenutačno daleko od psovki i batina, iznova se možemo vratiti sebi samima i meditirati, a tada postaje jesno da se nećemo vratiti. Mi smo putovali sve dovde u plombiranim vagonima! Vidjeli smo kako put ništavila odlaze naše žene i djeca; nakon što su od nas napravili robove, marširali smo sto puta tamo-amo zaludu, ugašene duše prije bezlične smrti. Nećemo se vratiti. Odavde nitko ne smije izaći, jer bi u svijet mogao ponijeti, zajedno sa znakom utisnutim u tijelo, opaku vijest o tome koliko čovjeku treba hrabrosti, u Auschwitzu, da bude čovjek.”
“Ci pareva, e così era, che il nulla pieno di morte in cui da dieci giorni ci aggiravamo come astri spenti avesse trovato un suo centro solido, un nucleo di condensazione: quattro uomini armati, ma non armati contro di noi; quattro messaggeri di pace, dai visi rozzi e puerili sotto i pesanti caschi di pelo.Non salutavano, non sorridevano; apparivano oppressi, oltre che da pietà, da un confuso ritegno, che sigillava le loro bocche, e avvinceva i loro occhi allo scenario funereo. Era la stessa vergogna a noi ben nota, quella che ci sommergeva dopo le selezioni, ed ogni volta che ci toccava assistere o sottostare a un oltraggio: la vergogna che i tedeschi non conobbero, quello che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volontà buona sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa.Così per noi anche l'ora della libertà suonò grave e chiusa, e ci riempì gli animi, ad un tempo, di gioia e di un doloroso senso del pudore, per cui avremmo voluto lavare le nostre coscienze e le nostre memorie della bruttura che vi giaceva: e di pena, perché sentivamo che questo non poteva avvenire, che nulla mai più sarebbe potuto avvenire di così buono e puro da cancellare il nostro passato, e che i segni dell'offesa sarebbero rimasti in noi per sempre, e nei ricordi di chi vi ha assistito, e nei luoghi ove avvenne, e nei racconti che ne avremmo fatti. Poiché, ed è questo il tremendo privilegio della nostra generazione e del mio popolo, nessuno mai ha potuto meglio di noi cogliere la natura insanabile dell'offesa, che dilaga come un contagio. E' stolto pensare che la giustizia umana la estingua. Essa è una inesauribile fonte di male: spezza il corpo e l'anima dei sommersi, li spegne e li rende abietti; risale come infamia sugli oppressori, si perpetua come odio nei superstiti; e pullula in mille modi, contro la stessa volontà di tutti, come sete di vendetta, come cedimento morale, come negazione, come stanchezza, come rinuncia.”
“Logic and morality made it impossible to accept an illogical and immoral reality; they engendered a rejection of reality which as a rule led the cultivated man rapidly to despair. But the varieties of the man-animal are innumerable, and I saw and have described men of refined culture, especially if young, throw all this overboard, simplify and barbarize themselves, and survive. A simple man, accustomed not to ask questions of himself, was beyond the reach of the useless torment of asking himself why.The harsher the oppression, the more widespread among the oppressed is the willingness, with all its infinite nuances and motivations, to collaborate: terror, ideological seduction, servile imitation of the victor, myopic desire for any power whatsoever… Certainly, the greatest responsibility lies with the system, the very structure of the totalitarian state; the concurrent guilt on the part of individual big and small collaborators is always difficult to evaluate… they are the vectors and instruments of the system’s guilt… the room for choices (especially moral choices) was reduced to zero”
“I too entered the Lager as a nonbeliever, and as a nonbeliever I was liberated and have lived to this day.”