“«Improvvisamente ho capito che non c'è nessuna persona giusta. Non esiste né in terra né in cielo né da nessun'altra parte, puoi starne certa. Esistono soltanto le persone, e in ognuna c'è un pizzico di quella giusta, ma in nessuna c'è tutto quello che ci aspettiamo e speriamo. Nessuna racchiude in sé tutto questo, e non esiste quella certa figura, l'unica, la meravigliosa, la sola che potrà darci la felicità. Esistono soltanto delle persone, e in ognuna ci sono scorie e raggi di luce, tutto…».”

Sándor Márai

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“Nessuna parola poteva definire il loro rapporto. Non erano né fratelli né amanti. Esiste qualcosa di diverso, e se ne rendevano oscuramente conto. Esiste una fratellanza particolare che è più stretta e più profonda di quella che unisce i gemelli nell’utero materno. La vita aveva mescolato i loro giorni e le loro notti, ciascuno dei due era consapevole del corpo e dei sogni dell’altro.”


“Senti, i sentimenti non sono gocce di pioggia. Non cadono dal cielo, non sono qualcosa che non si riesce a distinguere da tutto il resto. Abbi fiducia in me, se ci riesci. Li rintraccerò. Qui c'è tutto, e non c'è niente. Troverò quello che cerco.”


“[...]Non vi sono né felicità né infelicità assolute in questo mondo, vi è soltanto il paragone tra una condizione e l'altra, ecco tutto. Solo colui che ha provato l'estremo dolore è atto a gustare la più grande felicità.”


“Ma al di sopra di tutto c'è l'amore. E se desideriamo essere più che umani, è quella la stella che dobbiamo seguire.”


“La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, e soltanto possibile con un estraneo attorno: luogo o persona che sia, che del tutto vi ignorino, che del tutto voi ignoriate, così che la vostra volontà e il vostro sentimento restino sospesi e smarriti in un’incertezza angosciosa e, cessando ogni affermazione di voi, cessi l’intimità stessa della vostra coscienza. La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l’estraneo siete voi”


“L’ispirazione non esiste. È forse qualcosa che guida le mani di scultori e pittori e detta immagini e note all’udito di poeti e musicisti, ma che non va mai a trovare il romanziere: quest’ultimo è del tutto trascurato dalle muse ed è condannato a sostituire quella collaborazione negatagli con la testardaggine, la fatica e la pazienza”