“Bella: Ci trovavamo entrambi in pericolo di morte. eppure, in quell'istante, mi sentìì bene. Intera. Finalmente sentivo il cuore pompare nel petto, il sangue scorrere caldo e veloce nelle vene. I miei polmoni si riempirono del dolce profumo della sua pelle. La voragine si era chiusa senza lasciare traccia. Mi sentivo perfetta, come se la ferita non si fosse mai spalancata.”

Stephenie Meyer

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“Mi si avvicinò, sfiorandomi la fronte con le labbra.Nessuno fu più sorpreso di me, anche se mi parve di sentire un'esclamazione trattenuta venire da Jared. Restai a bocca aperta, mentre Ian si voltava e usciva dalla stanza, quasi di corsa. ...mi si fece accanto, abbracciandomi. Lo sentivo respirare ritmicamente, più veloce del normale.Che cosa strana. «Vuole sapere cos'è stato a... cambiare il tuo atteggiamento. Perché a-desso ti fidi di noi?»Ci pensò per qualche istante. «Un... insieme di particolari. La tua... gentilezza nei confronti di Walter. Non ho visto mai nessuno, a parte Doc, ca-pace di tanta compassione. E poi hai salvato la vita a Kyle, quando la maggior parte di noi lo avrebbe lasciato cadere pur di salvarsi la pelle, a parte il tentativo di ucciderti. E poi sei una delusione, come bugiarda.» Fece una risata. «Mi sono intestardito a considerarli tutti indizi di un piano più complesso. Magari domattina quando mi sveglio la penserò ancora così.»”


“Bella: Mi sentivo una luna solitaria – dopo che il mio pianeta era stato distrutto da un cataclisma – che si ostinava a girare attorno ad uno spazio vuoto, facendosi beffe della gravità.”


“Edward a Bella:«Cosa ti tenta di più: il mio sangue o il mio corpo?»«L'uno e l'altro». Si lasciò scappare un sorriso, poi tornò serio. «Ora, perché non smetti di sfidare la sorte e ti metti a dormire?».”


“Bella a Edward: «Pensi che migliorerò mai», chiesi più a me stessa che a lui. «Che un giorno il mio cuore la smetterà di cercare di uscirmi dal petto ogni volta che mi sfiori?».«Spero proprio di no», mi rispose vagamente compiaciuto.”


“Edward a Bella: Prima di te, Bella, la mia vita era una notte senza luna. Molto buia, ma con qualche stella: punti di luce e razionalità... Poi hai attraversato il cielo come una meteora. All'improvviso, tutto ha preso fuoco: c'era luce, c'era bellezza. Quando sei sparita, la meteora è scomparsa dietro l' orizzonte e il buio è tornato. Non era cambiato nulla, ma i miei occhi erano rimasti accecati. Non vedevo più le stelle. Niente aveva più senso.C'era una sola cosa alla quale dovevo credere se volevo continuare a vivere: la certezza della sua esistenza. Per me era tutto. Al resto avrei saputo resistere. A patto che lui fosse ancora vivo e reale.”


“Ascolta bene, Wanda. So esattamente ciò che non vuoi essere. Ma noi siamo umani, ed egoisti, e non facciamo sempre la cosa giusta! Non ti lasceremo andare. Fattene una ragione «Viandante? Ti stiamo aspettando tutti, piccola. Apri gli occhi.»Questa voce, il respiro caldo che mi sfiorava l'orecchio, era ancora più familiare. Percepii una strana sensazione quando la sentii. Una sensazione mai provata prima. Mi mozzò il respiro e mi fece tremare le dita.Volevo vedere quel viso, quella voce.Un'ondata di colore invase la mia mente - un colore che mi chiamava da una vita lontana - un blu acceso, brillante. L'universo era blu e acceso. I miei occhi trovarono il blu che cercavo. Zaffiro, neve e mezzanotte.«Ian? Ian, dove sono?» Il suono della voce che mi uscì dalle labbra mi spaventò. Acuto e stridulo. Familiare, ma non mio. «Chi sono?»«Tu sei tu» rispose Ian. «E sei di nuovo a casa.» «Ti ho tenuta in mano, Viandante. Ed eri bellissima.» «No. È grossa abbastanza solo per te.»«Non voglio restare solo. Però...»Perché non me lo chiedeva? «Però cosa?»«Sei riuscita a pensarci un po' su? Non voglio metterti fretta. So che sei confusa... a proposito di Jared...»Impiegai un istante a capire cosa voleva dirmi, e reagii con un risolino soffocato. In genere, Melanie non si lasciava andare, Luna invece sì, e il suo corpo mi tradiva nei momenti meno opportuni.«Che c'è?» domandò Ian.«Ero io ad aspettare che ci pensassi su» bisbigliai. «Non volevo metterti fretta, perché so che sei confuso. A proposito di Melanie.»Un sobbalzo impercettibile, di sorpresa. «Pensavi...? Ma Melanie non sei tu, non mi sono mai sentito confuso.»Sorridevo nel buio. «E tu non sei Jared.»Rispose circospetto. «Resta pur sempre Jared. E tu lo ami.»Era ancora geloso? Non avrei dovuto lasciarmi lusingare da un'emozione negativa, ma dovevo ammettere che mi gratificava.«Jared è il passato, un'altra vita. Tu sei il mio presente.»Tacque per un momento. Quando riprese a parlare, la sua voce era gon-fia di emozione. «E il tuo futuro, se lo vuoi.»«Sì, te ne prego.»Mi baciò nella maniera meno platonica possibile, in mezzo alla calca, mentre ripensavo con eccitazione alla mossa smaliziata e spontanea con cui avevo aggiunto un anno alla mia età.Terminata la stagione delle piogge, Ian sarebbe diventato il mio compa-gno, nel vero senso della parola. Era una promessa, un impegno al quale non mi ero mai sottoposta, in tutte le mie vite. Ripensarci mi riempiva di gioia, di ansia, di timidezza e di impazienza... mi faceva sentire umana. «Il diciottesimo!» Avevo mentito, aggiungendo un anno.Con la coda dell'occhio, vidi Melanie e Ian sobbalzare di sorpresa. Il mio corpo non dimostrava affatto i suoi quasi diciassette anni.Fu quel piccolo imbroglio, quella rivendicazione preventiva del mio compagno, a farmi capire che sarei rimasta con loro. Con Ian e il resto del-la mia famiglia. Sentii un gonfiore strano chiudermi la gola. «Melanie sarà mia per sempre. E io sarò per sempre suo.»”