“Sono io quella che ha insistito nel dire che era innamorato. Forse è davvero venuto da noi solo in spirito d'amicizia. Credo tuttora che la sua considerazione nei tuoi confronti fosse sincera""Sincera? Come puoi definirlo sincero o un uomo rispettabile? Quale uomo rispettabile avrebbe fatto visita ad una donna giorno dopo giorno, facendo mostra di provare un profondo interesse per lei, quando era già promesso a un'altra donna? (…) Io rappresentavo solo un trastullo, un diversivo per occupare il suo tempo mentre era in città”
“Ginevra chiuse gli occhi; per alcuni instanti non capii se ridesse o piangesse. Poi vidi che quella che le agitava il petto era una risata. - Sei davvero uno sciocco - affermò. - Cerchi di aiutarmi! Credi che io ami Lancillotto?- Volevi che diventasse re - le ricordai.- Che c'entra con l'amore? - mi chiese con scherno. Volevo che fosse re perché è un debole, e in questo mondo una donna può comandare solo attraverso un uomo debole come lui. Artù non è un debole, invece. - Trasse un profondo respiro. - Ma Lancillotto lo è, e forse regnerà qui, quando verranno i sassoni, ma a controllarlo non sarò io, e neppure un'altra donna: sarà Cerdic, che è tutt'altro che un debole.”
“... ma io purtroppo sono solo questo: due piedi che vogliono ballare sulle punte. Lo so che non è niente, che sarei un fallimento per ogni genitore, ma non c'è mai stato un giorno in cui io abbia desiderato diventare qualcos'altro. Potrai mai accettarmi per quella che sono?”
“Un uomo che ha guai finanziari è un uomo costretto tutto il tempo ad avere idee per trovare denaro. Non abbiate timore. Quando un individuo deve cavarsela, se la caverà”
“Non ha senso entrare in contatto così con una persona e poi andare via. Non lo capisco. Lo strano è che io sono un asociale, ma quando entro in contatto con uno sconosciuto – anche se si tratta solo di un sorriso o di un cenno con la mano, che non credo sia considerato un vero contatto ma per me lo è – mi sembra che dopo non possiamo andarcene ognuno per la sua strada come se niente fosse. (...) Immagino la sua vita come una piramide, un iceberg di cui vedo solo la punta, la punta minuscola, ma sotto la superficie la piramide si allarga, si allarga verso il basso e nel passato, sempre più indietro, tutta la vita gli sta sotto, gli sta dentro, le mille cose che gli sono successe, e il risultato è quel momento, quel secondo in cui mi ha sorriso. (…) Credo che sia questo a farmi paura: la casualità di tutto. Persone che per te potrebbero essere importanti, ti passano accanto e se ne vanno. E tu fai altrettanto. Come si fa a saperlo? (…) Andandomene mi sembrava di abbandonarlo, di passar la vita, giorno dopo giorno, a abbandonare la gente.”
“«Ci sono molte cose, credo, che possono avermi fatto del bene senza che io ne abbia ricavato un profitto», replicò il nipote, «e Natale è una di queste. Ma sono sicuro che ho sempre considerato il periodo natalizio, quando è venuto — a prescindere dalla venerazione dovuta al suo nome e alla sua origine sacra, ammesso che qualcosa che si riferisca possa esser tenuta separata da questa venerazione — come buono; un periodo di gentilezza, di perdono, di carità, di gioia; l'unico periodo che io conosca, in tutto il lungo calendario di un anno, nel quale uomini e donne sembrano concordi nello schiudere liberamente i cuori serrati e nel pensare alla gente che è al disotto di loro come se si trattasse realmente di compagni nel viaggio verso la tomba, e non di un'altra razza di creature in viaggio verso altre mete. E per questo, zio, anche se il Natale non mi ha mai fatto entrare in tasca una moneta d'oro, e neanche d'argento, credo che mi abbia fatto bene e che mi farà bene, e chiedo che Dio lo benedica».”