“Lunedì.Comunque nel frattempo è stata trovata la spiegazione scientifica del blues del lunedì: Dio ha creato il mondo in sei giorni, la domenica si è riposato, il lunedì ha guardato quello che aveva fattoe gli è venuta una tristezza, ma una tristezza... E così ci guarda ogni lunedì, nella sua infinita disperazione.”
“Quello che mi piace del cielo, e a pensarci bene anche del mare, è l'estensione. È stata Beatrice che mi ci ha fatto riflettere con quella storia del pennarelli blu che non funzionano. [...] Cate dice che è perché Beatrice è disordinata e non rimette mai il cappuccio. Ma questa è la seconda ragione. La prima è che serve molto blu per colorare i cieli.”
“...Il lunedì è duro per tutti. Non c'entra che uno vada a lavorare o lavori a casa, o non faccia niente, il linedì è comunque tragico, andrebbe abolito, dalla domenica bisognerebbe passare direttamente al martedì. Solo che così il martedì diventerebbe il lunedì.”
“Scrivo, lei ha scritto, che la memoria è fragile e il corso di una vita è molto breve e tutto avviene così in fretta, che non riusciamo a vedere il rapporto tra gli eventi, non possiamo misurare le conseguenze delle azioni, crediamo nella finzione del tempo, nel presente, nel passato, nel futuro, ma può anche darsi che tutto succeda simultaneamente...”
“Nel secolo decimonono, l'idea religiosa subisce una crisi: si disimparano alcune cose, il che è bene, a patto che, disimparando questo, si impari quello. Nessun vuoto, nel cuore umano! Si fanno talune demolizioni ed è bene; ma a condizione che siano seguite da ricostruzioni. Nel frattempo, studiamo le cose che non son più. E' necessario conoscerle, non fosse che per evitarle. Le contraffazioni del passato prendono falsi nomi e si chiaman volentieri l'avvenire; quel fantasma ch'è il passato è soggetto a falsificare il suo passaporto. Mettiamoci a conoscenza del tranello e diffidiamo. Il passato ha un viso, la superstizione, ed una maschera, l'ipocrisia: denunciamo il viso e strappiamo la maschera.”
“Vito c'ha pensato qualche volta al gigante che organizza il mondo. Si è chiesto se è fatto di persone, tante persone una sull'altra. E se lui sarà una di quelle persone minuscole ma decisive. È quello che un ragazzo dovrebbe sperare, partecipare all'organizzazione del mondo. Lui è sempre stato uno studente in fuga, e non solo dalla scuola. Da ogni forma di apprendimento. Abbassa la testa. Si vergogna di queste ambizioni improvvise. Non farà niente di buono, di rimarchevole. È più facile che accada così, che la sua vita passi inosservata.”