“Era quello l'amore, quello che provava in quel momento, quell'ansia palpitante, quella sete inestinguibile di lei, quella pace profonda dell'anima e allo stesso tempo quell'inquietudine incontrollabile, quella felicita e quella paura.”
“Io non mento a me stesso per ingannarmi. Mento a me stesso per crederci. So come mi sento e perché. Conosco ogni micromovimento, avvisaglia, sintomo o rumore del mobbing dell’infelicità. Quello smarrimento così caratteristico, che rende l’aria disgustosamente dolciastra, come di pesche andate a male. Quella solitudine definitiva. Quella svalutazione immediata di tutto. Di me stesso, soprattutto.”
“Ma al di sopra di tutto c'è l'amore. E se desideriamo essere più che umani, è quella la stella che dobbiamo seguire.”
“Non era stato coraggioso, restando lì fermo a farsi pungere - disse Coraline al gatto. - Non era stato coraggioso perché non aveva avuto paura: quella era l'unica cosa che potesse fare. Ma quando era tornato a riprendersi gli occhiali, sapendo che lì c'erano le vespe, aveva avuto veramente paura. Quello era stato vero coraggio. - Mosse il primo passo lungo il corridoio. Sentiva odore di chiuso, di polvere e di umidità. Il gatto avanzata lentamente accanto a lei. - E perché mai? - le domandò il gatto, con un tono che rivelava scarso interesse. - Perché - disse Coraline - quando hai paura di qualcosa, ma la fai comunque, quello è coraggio.”
“Tu hai una scatola con una misura e dalla vita prendi solo quello che sta in quella misura; tutto quello che ti capita di più grande e di più ingombrante lo lasci andare. Semplice. Non ti adatti e non vivi la vita per quello che ti offre, ma è la vita che diventa tale solo quando prende la tua misura.”
“Quanti anni avevo quand'ho capito che su quel sentiero buio e solitario l'unica luce possibile era quella che io stessa avrei emanato?”