“La sua vita era ancora troppo breve, per sapere che non c'è cosa più imminente dell'impossibile, e che quanto dobbiamo sempre prevedere è l'imprevisto.”
“Venti e nubi, turbini e folate, inutili stelle! Che fare? Disperato s'abbandona, poiché chi è stanco decide di morire e lascia fare, si lascia andare, cede, ed eccolo rotolato per sempre nelle mortali profondità dell'abisso vorace. Oh, implacabile cammino delle società umane! Perdita di uomini e d'anime per strada! Oceano in cui cade tutto ciò che la legge lascia cadere! Sinistra scomparsa del soccorso, morte morale!”
“in diciannove anni Jean Valjean, l'inoffensivo potatore di Faverolles, grazie al trattamento della prigione era diventato il temibile galeotto di Tolone, capace di due specie di cattive azioni: di un misfatto rapido, impremeditato, istintivo, da compiersi in uno stato di stordimento come rappresaglia per il male sofferto; oppure anche di un misfatto grave, serio, discusso nella coscienza e premeditato con quel falso raziocinio che danno simili sciagure. Le sue premeditazioni passavano per le tre fasi successive che soltanto le nature di una certa tempra possono percorrere: ragionamento, volontà, ostinazione.”
“Nel secolo decimonono, l'idea religiosa subisce una crisi: si disimparano alcune cose, il che è bene, a patto che, disimparando questo, si impari quello. Nessun vuoto, nel cuore umano! Si fanno talune demolizioni ed è bene; ma a condizione che siano seguite da ricostruzioni. Nel frattempo, studiamo le cose che non son più. E' necessario conoscerle, non fosse che per evitarle. Le contraffazioni del passato prendono falsi nomi e si chiaman volentieri l'avvenire; quel fantasma ch'è il passato è soggetto a falsificare il suo passaporto. Mettiamoci a conoscenza del tranello e diffidiamo. Il passato ha un viso, la superstizione, ed una maschera, l'ipocrisia: denunciamo il viso e strappiamo la maschera.”
“Come fu che le loro labbra s'incontrarono? Come avviene che l'uccello canta, che la neve si scioglie, che la rosa sboccia, che maggio dà i suoi fiori, che l'alba imbianca dietro gli alberi neri le cime frementi delle colline? Un bacio, e fu tutto.”
“Lavorava per vivere; poi, sempre per vivere, poiché anche il cuore ha fame, amò.”