“I sentimenti sono anche il modo primo di conoscere un romanzo; e i romanzi sono il terreno di prova per conoscere il mondo, santuari dell'immaginazione dove affinare e mettere alla prova i nostri valori, le nostre scelte. I sentimenti sono lo strumento di lavoro dei romanzieri, i colori della loro tavolozza.”

William Deresiewicz

William Deresiewicz - “I sentimenti sono anche il modo...” 1

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“Come sono fortunati gli attori! Loro possono scegliere se recitare in una tragedia o in una commedia, se soffrire o gioire, ridere o piangere. Ma nella vita reale è diverso. Uomini e donne sono costretti per lo più a interpretare personaggi che non sono tagliati per loro. Ai nostri Guildenstern tocca il ruolo di Amleto, e i nostri Amleti devono fare i buffoni come il principe Hal. Il mondo è un palcoscenico, ma le parti sono mal distribuite.”

Oscar Wilde
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“Il mondo così com’è continua ad essere se stesso. Si scrivono libri – romanzi, racconti, poesie, infarciti di dettagli che tentano di spiegarci che cos’è il mondo, come se la nostra conoscenza di persone come Bob Dubois e Vanise e Claude Dorsinville servisse ad affrancare gente come loro. Non servirà. Conoscere i fatti della vita e della morte di Bob non cambia nulla nel mondo. Che noi celebriamo la sua vita e piangiamo la sua morte, tuttavia, lo farà. Gioia e lutto per la vita di altri, perfino vite del tutto inventate – anzi, soprattutto quelle –, priverà il mondo di parte dell’ingordigia che gli occorre per continuare ad essere se stesso. Sabotaggio e sovversione, dunque, sono gli obiettivi di questo libro. Va’, mio libro, e contribuisci a distruggere il mondo così com’è.”

Russel Banks
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“... il tutto in diverse sfumature di grigio, celeste, verde scuro, perché in base a una ricerca, questi sono i colori che la gente associa a "scienza e tecnologia" (il viola e il rosso evocano le arti, l'azzurro scuro sta a significare "qualità e/o merci scelte")...”

zadie smith
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“Che tempi maledetti sono i periodi di malattia nell'infanzia e nell'adolescenza! Il mondo esterno, il mondo del tempo libero in cortile o in giardino, oppure per strada, penetra nella stanza del malato solo mediante rumori ovattati. Dentro prolifera il mondo delle storie con i loro eroi, di cui il malato legge. La febbre, che indebolisce la percezione e acuisce la fantasia, trasforma la stanza del malato in uno spazio nuovo, familiare ed estraneo al contempo; dei mostri emergono con le loro smorfie dei disegni delle tendine della tappezzeria, e le sedie, il tavolo, gli scaffali e l'armadio si ergono come montagne, palazzi o navi, tanto vicini da poterli toccare, eppure così lontani. I rintocchi dell'orologio del campanile, il rombo di una macchina che passa e le luci riflesse dei fari, che perlustrano le pareti e soffitto della stanza, accompagnano il malato attraverso le lunghe ore della notte. Sono ore senza sonno, ma non ore insonni; non ore di carenza ma di pienezza. Desideri, ricordi, paure e voglie combinano dei labirinti in cui il malato si perde, si ritrova e si perde. Sono ore in cui tutto è possibile, sia nel bene che nel male.”

Bernhard Schlink
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“Dicono che il privato è politico; non è vero, naturalmente. Anzi, al centro della lotta per i diritti politici c'è proprio il desiderio di proteggere noi stessi, di impedire al politico di intromettersi nella vita privata. Pubblico e privato sono legati da un rapporto di interdipendenza, ma ciò non significa che siano la stessa cosa. Il regno dell'immaginazione è come un ponte che li modifica di continuo l'uno rispetto all'altro. Il re filosofo di Platone lo sapeva, e così il nostro censore cieco; non c'è quindi da stupirsi che il primo obiettivo della Repubblica Islamica fosse quello di eliminare il confine tra i due ambiti, finendo per distruggerli entrambi.”

Azar Nafisi
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